Newsletter Salutaria

Newsletter Salutaria 21

Numero 21  

Salutaria è la newsletter mensile di Federsanità ANCI Veneto, si occupa di programmazione socio-sanitaria, sviluppo e integrazione dei servizi per la salute, innovazione in sanità. Ci trovate dentro il meglio delle notizie di sanità regionale (e non solo) dell'ultimo mese. Per suggerire contenuti da inserire nel prossimo  numero della newsletter, scrivici a federsanitaanciveneto@gmail.com o a info@federsanitaveneto.it. Buona lettura!  

EDITORIALE

L’Italia alle prese con l’inverno demografico  

La crisi demografica italiana è tra le più gravi in Europa: per indagarne cause e possibili soluzioni una recente inchiesta del Financial Times è partita da Padova, città vivace dal punto di vista economico e culturale, ma che dal 2010 al 2020 ha registrato un calo del 27% delle nascite annuali. Stando alle ultime indagini dell’ISTAT, la metà degli italiani vorrebbe avere due figli e un quarto ne metterebbe al mondo addirittura tre, eppure il tasso di fecondità (il numero di figli per donna) è tra i più bassi in Europa: 1,24. Perché mai una simile discrepanza tra desiderio di avere figli e realtà delle scelte riproduttive? Non si tratta soltanto di assecondare la volontà oggi insoddisfatta degli italiani di mettere su famiglia, la posta in gioco dell’inverno demografico è altissima. Nell’ultimo anno le nascite in Italia sono state 393mila, il 27% in meno rispetto a vent’anni fa e il 60% rispetto al 1964, anno del picco demografico. Di questo passo la popolazione italiana scenderà a 48 milioni entro il 2070, con ripercussioni pesantissime sulla tenuta dell’economia, del sistema sanitario e dei servizi di welfare. Il numero delle nascite in Italia continua a calare per svariate ragioni, la principale delle quali è che molte donne rimandano la decisione di avere figli o ci rinunciano per via dele difficoltà nella conciliazione di maternità e lavoro. “Anche le donne che vorrebbero avere dei figli”, ha dichiarato al Financial Times Maria Teresa Gervasi, direttrice dell’Unità di Ostetricia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, “ci rinunciano perché il contesto sociale non le aiuta, soprattutto quelle che lavorano. Le donne sono ancora le principali responsabili della cura dei figli, senza alcun sostegno da parte dello stato. Perciò aspettano, fino a quando è troppo tardi”. L’Italia è molto indietro rispetto agli altri Paesi europei nel sostegno alle madri lavoratrici: nazioni come Svezia, Francia e Germania hanno saputo rallentare il calo demografico con politiche virtuose di rafforzamento del welfare familiare e dell’assistenza all’infanzia, l’introduzione di condizioni di lavoro flessibili per i neogenitori, l’estensione dei congedi parentali e l’emissione di sussidi per le famiglie numerose. Il risultato è che, da problema che sembrava, l’occupazione femminile è oggi la principale garanzia di maternità: in tutta Europa, infatti, sono proprio le donne che lavorano ad avere il tasso di fecondità più alto. L’Italia ha invece l’indice di occupazione femminile più basso d’Europa, e non avere un lavoro certo non aiuta nelle scelte riproduttive, men che meno se si è costrette a lasciare il lavoro per la cura dei figli. Come ha dichiarato sempre al Financial Times Maria Letizia Tanturri, docente di demografia all’Università di Padova, in Italia “tutto è organizzato a partire dal presupposto che le madri sono a casa”. La complessità del diventare madri in Italia è oggi più che mai al centro del dibattito pubblico, complice anche la fortuna di libri come Non è un paese per madri (2022) della demografa dell’Università di Padova Alessandra Minello e I figli che non voglio (2022), curato dalla giornalista Simonetta Sciandivasci.  Per incoraggiare le nascite è stato introdotto nel 2021 un assegno unico universale che spetta a tutte le famiglie con figli a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento del ventunesimo anno di ciascun figlio a carico, mentre l’anno scorso con il Family Act sono state attuate una serie di misure per favorirà la maternità. Sul fronte clinico invece, sempre più coppie ricorrono alle tecniche di fecondazione assistita per cercare di realizzare il desiderio di genitorialità, nonostante l’età riproduttiva più avanzata. Di procreazione medicalmente assistita si è discusso molto in occasione del convegno NATALITÀ E DENATALITÀ: FOTOGRAFIE DI SVILUPPO DEL PAESE, organizzato proprio a Padova da Federsanità ANCI Veneto per aprire uno spazio di confronto sulla denatalità e avviare un percorso di ricerca di nuove soluzioni per un’efficace inversione di tendenza. Non è ancora chiaro come mai, al crescere dell’età, la fertilità femminile declini così rapidamente, con le ovaie che invecchiano a un ritmo doppio rispetto a tutti gli altri organi del corpo e il numero e la qualità degli ovociti che man mano si abbassano. La procreazione medicalmente assistita nasce appunto per mantenere alte le chance di concepimento anche all’avanzare dell’età, oppure in caso di subfertilità. In un recente approfondimento apparso su The New Yorker si è ricordato come la nuova frontiera della fecondazione artificiale sia rappresentata oggi dalla “gametogenesi in vitro”, una tecnologia che punta a sviluppare artificialmente gli ovociti umani per sganciare ulteriormente la possibilità di maternità dall’età anagrafica. Con la gametogenesi in vitro entriamo però nel campo del futuribile, mentre in tema di denatalità c’è quanto mai da rimanere con i piedi ben piantati a terra, e agire senza perdere ulteriore tempo. Il momento migliore per arginare la denatalità era trent'anni fa, il secondo momento migliore è adesso.

DOMENICO SCIBETTA Presidente di Federsanità ANCI Veneto
 

NOTIZIE DI FAMIGLIA Uno sguardo a Federsanità nazionale e alle altre Federazioni regionali

 

All'evento Missione Italia 2023 avviato il dialogo per innovare l’assistenza territoriale, le cure di prossimità, la presa in carico sociale e sanitaria. Il tavolo di lavoro, organizzato da Federsanità e ANCI, è stata l'occasione per approfondire modelli organizzativi e buone pratiche già esistenti, mettendo insieme i diversi punti di vista di Ministero, Regioni, Comuni e Aziende Sanitarie. Foto, commenti e interventi della giornata nel sito di Federsanità.

Insediato il Comitato scientifico dell'Osservatorio delle buone pratiche di integrazione socio sanitaria (OISS) promosso da AGENAS, Federsanità e ANCI. 21 esperti di provenienza sanitaria, sociale, accademica, professionale, istituzionale, associativa con l’obiettivo di condividere il patrimonio informativo di OISS e avviare una “Comunità di pratica” allo scopo di condividere approcci, analisi, proposte, in grado di interessare trasversalmente i processi di integrazione sistemica in campo sanitario, sociosanitario e sociale. Le interviste e i materiali della giornata nel sito di Federsanità.

 

ASSOCIATI NEWS Vita e buone pratiche delle ULSS del Veneto e dei Comuni nostri associati

 
A Padova doppio trapianto di fegato su una paziente oncologica. Primo in Europa, l'intervento ha impegnato per venti ore un'équipe di cinquanta specialisti dell'Azienda Ospedaleira di Padova. Trapiantate su una paziente oncologica le porzioni di fegato di due nipoti donatori. Maggiori informazioni nel servizio dedicato del TGR Rai del Veneto.

Trapianto multiorgano da record a Verona. La Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona ha compiuto un intervento di espianto multiorgano da un paziente deceduto con cuore fermo da quasi un’ora. Prelevati anche polmoni, fegato e reni. Maggiori informazioni in questo approfondimento del Corriere del Veneto.

Il volontariato del Veneto e la cultura del dono approdano sul grande schermo.  Il progetto “All of me. A choral story” ha preso vita in Veneto, coinvolgendo donatori, riceventi e volontari in un’emozionante esperienza di video storytelling per promuovere la cultura della donazione. Maggiori informazioni in questo articolo di di'Salute.

All'Ospedale di Dolo un nuovo reparto di Medicina Riabilitativa in sinergia col territorio. Complanare al reparto di Ortopedia, la nuova Medicina Fisica e Riabilitativa di Dolo consta di 10 posti letto di degenza e opera in sinergia con gli altri ospedali dell'ULSS 3 Serenissima e le altre strutture territoriali. Maggiori informazioni sul nuovo reparto di Dolo qui.

 

LEGISLAZIONE SANITARIA (IN PILLOLE) Gli ultimi aggiornamenti su leggi e decreti di Ministero e Regione

 

Sintesi delle novità della Legge 56 del 23 maggio 2023 per sopperire alla mancanza di personale di emergenza-urgenza. Le novità riguardano le esternalizzazioni per l’affidamento di servizi di emergenza; le misure in materia di incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive e anticipo dell’indennità nei servizi di emergenze-urgenza; le misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza, nonché per le professioni sanitarie di vario profilo, al fine di fronteggiare la grave carenza di operatori di interesse sanitario, incidendo anche sulle procedure concorsuali e sui titoli conseguiti all’estero. Le slide di sintesi nell'analisi della rivista giuridica di Federsanità Ius et Salus.

Nuovi equilibri nella sanità: il Rapporto 2023 della Corte dei Conti sulla spesa e sulle politiche sanitarie. Il rapporto registra che il risultato di esercizio, misurato quale differenza tra le entrate previste dallo Stato per la copertura dei LEA e le spese sostenute per l’assistenza sanitaria, si presenta in netto peggioramento. Rapporto e sintesi nella rivista giuridica di Federsanità Ius et Salus.

 

AL MERCATO DELLE OCCASIONI Bandi di concorso, progetti europei e altre opportunità

 
Bando regionale per la concessione di contributi a sostegno di interventi di bonifica. Assegnate ai Comuni e alle Provincie del Veneto risorse a sostegno di bonifiche ambientali e per la messa in sicurezza operativa/permanente di siti inquinati. Scadenza: 28/08/2023. Maggiori informazioni nel sito della Regione del Veneto.

Bando regionale "Lavori di Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva - Anno 2023". Finanziati i progetti di orientamento e accompagnamento al lavoro a favore di soggetti svantaggiati esclusi dal mercato occupazionale. Scadenza: 15/09/2023. Maggiori informazioni nel sito della Regione del Veneto alla sezione bandi e concorsi.

 

L'ANGOLO DELLE IDEE CONDIVISE Eventi, corsi di formazione e buone pratiche da segnalare

 

AGENAS festeggia trent’anni: tra passato, presente e futuro. Mercoledì 28 giugno si è svolto il convegno di celebrazione per i trent’anni di AGENAS al Senato della Repubblica. L’evento è stato anche l’occasione per ragionare sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale, nonché sulle prospettive in divenire di AGENAS come Agenzia Nazionale per la Sanità Digitale ed Ente a sostegno di Regioni e Province Autonome. La registrazione dell'evento e il commento di Federsanità su Quotidianosanità.

Corso Federsanità "Approccio sistemico alla gestione del rischio relativamente alle infezioni correlate all'assistenza". Il corso, suddiviso in due moduli, tratterà gli aspetti epidemiologici delle ICA (infezioni correlate all'assistenza), gli indirizzi relativi allo sviluppo di modelli virtuosi di prevenzione e i temi di gestione del contenzioso, anche alla luce delle recenti evoluzioni giurisprudenziali in materia. Programma e iscrizioni nel sito di Federsanità.

 

VERDE COME LA SALUTE Spunti e riflessioni sui legami tra sanità e ambiente

 
 

A Bruxelles l'Ambulanza "Verde" per misurare i costi sulla salute dell'inquinamento dell'aria indoor. L'iniziativa è partita dal Regional Interior Pollution Intervention Unit (CRIPI) del Belgio, per quantificare l'impatto in termini di salute degli inquinanti presenti negli ambienti domestici, una forma di inquinamento spesso sottovalutata. L'Ambulanza Verde è un servizio gratuito per tutti i residenti nella città metropolitana di Bruxelles: viene attivato in caso di diagnosi di patologia respiratoria per indagare sulle cause domestiche e sulla salubrità dell'ambiente di vita. Secondo le stime dell'OMS, gli inquinanti presenti in casa sarebbero responsabili di 3,2 milioni di morti l'anno a livello mondiale. L'approfondimento di EuroHealthNet.  

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UNA PAROLA AL MESE VIRUS ZOMBIE  

Col clima che si scalda, cominciano a essere trovati sempre più di frequente in reperti e fossili che affiorano dal ghiaccio artico in discioglimento. Gli scienziati li chiamano VIRUS ZOMBIE: morti, ma non del tutto. Virus antichi rimasti ibernati per migliaia e addirittura milioni di anni nel permafrost, col rischio ora che possano “resuscitare” e innescare una catena di contagi. Potrebbe sembrare fantascienza, ma la verità è che molti dei virus che emergono dallo scioglimento dei ghiacci sono del tutto sconosciuti e spesso hanno dimensioni senza precedenti: il pithovirus sibericum, ad esempio, è un virus quasi otto volte più grande di quelli che normalmente infettano gli esseri umani, è stato ritrovato nel 2014 ed ha già dato prova in laboratorio di potersi riattivare dopo 30mila anni di dormienza.  Non è il solo, in anni recenti gli scienziati hanno catalogato decine di nuovi virus dischiusi dal permafrost siberiano: molliviruspandoravirusmegaviruspacmanvirus. In nomenclatura vengono spesso identificati con l’etichetta “mammut”, per sottolineare le dimensioni mai viste prima di questi patogeni. Altri virus zombie sono invece ben noti agli scienziati, come il vaiolo, che si pensava debellato dal 1980, e invece è riapparso in un reperto siberiano nel 2004. Per ora non c’è da allarmarsi, ma se il riscaldamento globale procederà al ritmo attuale sarà presto necessario prendere delle contromisure: i virus zombie potrebbero essere resuscitati anche involontariamente, e scatenare vecchie o nuove epidemie.  

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Per questo mese è tutto, appuntamento al prossimo numero. Nel frattempo potete seguire Federsanità ANCI Veneto su Facebook, LinkedIn e Instagram:

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