Newsletter Salutaria

Newsletter Salutaria 16

Numero 16
 

Salutaria è la newsletter mensile di Federsanità ANCI Veneto, si occupa di programmazione socio-sanitaria, sviluppo e integrazione dei servizi per la salute, innovazione in sanità. Ci trovate dentro il meglio delle notizie di sanità regionale (e non solo) dell'ultimo mese.

Per suggerire contenuti da inserire nel prossimo  numero della newsletter, scrivici a federsanitaanciveneto@gmail.com o a info@federsanitaveneto.it. Buona lettura!


CONVEGNO FEDERSANITÀ

NATALITÀ E DENATALITÀ:
FOTOGRAFIE DI SVILUPPO DEL PAESE


Giovedì 9 marzo 2023
 

Per riflettere sul tema della denatalità in Italia, Federsanità ANCI Veneto ha organizzato il convegno NATALITÀ E DENATALITÀ: FOTOGRAFIE DI SVILUPPO DEL PAESE. Nella giornata di lavori saranno esplorati i temi della subfertilità, della procreazione medicalmente assistita, dell’accompagnamento alla genitorialità delle giovani coppie e molto altro ancora (PROGRAMMA).

Ci vediamo il 9 marzo presso l’Auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano, a Padova. La partecipazione è libera e gratuita fino a esaurimento posti, per iscriversi è sufficiente contattare la segreteria organizzativa o compilare il form online (ISCRIZIONE).

Vi aspettiamo numerosi, non mancate!


EDITORIALE
LA PIRAMIDE INVERTITA
 

Correva l’anno 1874 quando l’atlante statistico degli Stati Uniti utilizzò per la prima volta una piramide demografica per rappresentare la struttura della popolazione suddivisa in classi di età, forse già intuendo l'immediato successo che l’analogia architettonica avrebbe avuto sul piano comunicativo: come nelle piramidi egizie la solidità strutturale è data dall’ampia base su cui l’edificio scarica il suo considerevole peso, nella piramide demografica sono le coorti più giovani e numerose a garantire la tenuta e la riproduzione della società.

Eppure nel 1874 nessuno immaginava che di lì a un secolo e mezzo la piramide demografica avrebbe cominciato a vacillare, fino al punto di arrivare quasi a rovesciarsi: per via della denatalità e dell’invecchiamento demografico, in molti Paesi avanzati la piramide si sta letteralmente capovolgendo, ormai più ampia al vertice che alla base. L'Italia, ad esempio, è già entrata in recessione demografica: dopo l'ultimo  picco di 2.66 figli per donna nel 1964, il tasso medio di fecondità è sceso fino a 1.46 nel 2010 e a 1.25 di oggi, con tutte le regioni del nostro Paese che viaggiano oramai in maniera preoccupante ben al di sotto della soglia di sostituzione di 2.1 figli per donna.

Anche se la popolazione mondiale ha superato da qualche mese gli 8 miliardi di individui e continuerà a crescere per i prossimi cinquant’anni, quello del rallentamento demografico è un fenomeno chiaramente planetario, cominciato in certe aree prima che in altre e perciò lì nettamente più evidente. Per i demografi, nazioni a bassa natalità e a forte invecchiamento demografico come l’Italia sono il canarino nella miniera di carbone: dei veri e propri Paesi sentinella in cui vengono già oggi sperimentate soluzioni tampone per mitigare l’impatto che la ristrutturazione della piramide demografica avrà nei decenni a venire sull’economia e sulla società.

L’Italia invecchia rapidamente e fa pochi figli: negli ultimi otto anni il Paese ha perso un milione e mezzo di residenti, oltre 206mila solo nel 2021. La natalità diminuisce anno dopo anno: sempre nel 2021 si sono registrate 400mila nascite, mai così poche dall’unificazione del 1861, ma sono già otto anni che la popolazione diminuisce in termini assoluti. Il numero medio di figli per donna, 1.25, è tra i più bassi al mondo, mentre l’indice di vecchiaia (il rapporto tra la popolazione sopra i 65 anni e quella sotto i 15) è tra i più alti: 187,6% del 2021, contro il 33,5% del 1951. Al ritmo corrente, si stima che tra vent’anni un italiano su tre avrà più di 65 anni e che nelle prossime cinque decadi il Paese perderà 11 milioni di residenti, dai 59 milioni attuali ai 48 del 2070.

Se i progressi sul fronte dell’assistenza sanitaria hanno incrementato notevolmente la speranza di vita contribuendo così all’invecchiamento della popolazione, a determinare l’inverno demografico cui si assiste oggi in Italia è invece un una matassa di concause, alcune delle quali per altro positive e del tutto desiderabili. La sicurezza sanitaria, la stabilità politica, l’uscita dalla povertà, la scolarizzazione e l’emancipazione femminile sono ad esempio fattori auspicabili di trasformazione sociale, che tuttavia hanno storicamente inciso, e incidono tuttora, sulla decisione di mettere al mondo meno figli.

Viceversa, nel ventaglio di cause avverse e negative che aggravano il problema della denatalità troviamo in azione due diversi tipi di infertilità, chiaramente connessi l’uno all’altro: un’infertilità biologica, legata a fattori endogeni come il declino della conta spermatica, e un’infertilità “anagrafica” o “sociale”, determinata da fattori esogeni che complicano o rallentano la decisione di avere figli soprattutto fra i millennials, i nati tra il 1981 e il 1996 che per circostanze economiche, lavorative e sociali decidono oggi di rimandare le proprie scelte riproduttive.

Il problema dell’aumento dell’infertilità biologica, soprattutto di quella maschile, è stato chiaramente documentato da un nutrito numero di studi che hanno dimostrato come negli ultimi quattro decenni la conta spermatica media nei paesi occidentali sia diminuita, e continui a diminuire. Un giovane oggi ha solo la metà del numero di spermatozoi che aveva suo nonno alla sua età, soprattutto per via di fonti di inquinamento ambientale che agiscono da interferenti endocrini. A causa del crollo della fertilità maschile, le popolazioni dei Paesi avanzati rischiano di dover dipendere sempre più dalla procreazione medicalmente assistita per il proprio successo riproduttivo.

La fertilità femminile è invece più strettamente connessa all’età del concepimento e al cosiddetto "orologio biologico". In Regno Unito è stato rilevato che una donna su cinque in età riproduttiva non ha figli, ma solo nel 20% dei casi per ragioni di infertilità biologica: nel rimanente 80% la scelta di sospendere la maternità è dettata da circostanze sociali, come la pianificazione della carriera lavorativa, la sicurezza economica e la precarietà abitativa, oltre alla mancanza di servizi di welfare accessibili. Urgente è quindi abilitare un sistema di supporto alla natalità che permetta alle donne che lo vogliono di avere figli in età più giovane e al tempo stesso tuteli appieno la loro libertà di studiare, lavorare, essere indipendenti e fare carriera, decidere quando formare una propria famiglia e scegliere se avere figli e quanti.

Nei Paesi in cui è già cominciato e visibilmente in corso, come in Italia, il rallentamento demografico è oggi motivo di forte apprensione: il sentimento dominante è che l’attuale baby bust, la diminuzione sempre più netta della natalità, non garantisca il ricambio della popolazione attiva con effetti deleteri sulla composizione della forza lavoro, l’invecchiamento della popolazione e la stabilità dell’economia, tali da richiedere riforme draconiane in materia di sanità, assistenza e previdenza sociale. Sempre di più, e in sempre più regioni, i governi stanno tentando di sostenere i tassi di fecondità, di compensare il declino demografico con una maggiore apertura all’immigrazione e il sostegno all’adozione, di investire in capitale umano per aumentare la produttività della futura popolazione in età lavorativa.

Politiche virtuose per stimolare la natalità prevedono il rafforzamento del welfare familiare e della conciliazione vita-lavoro, l’introduzione di condizioni di lavoro flessibili per i neogenitori, l’estensione dei congedi parentali e l’emissione di sussidi per le famiglie numerose. Lo scorso anno, in Italia, per incoraggiare le nascite è stato introdotto un assegno unico universale che spetta a tutte le famiglie con figli a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento del ventunesimo anno di ciascun figlio a carico, ma il lavoro da fare è ancora molto. Più che invertire la rotta, si tratta di governare il rallentamento demografico, renderlo meno traumatico, più sostenibile, e magari anche più equo. Con ogni probabilità la piramide rimarrà invertita per un po', ma almeno non correrà il rischio di franare sotto il suo stesso peso.





DOMENICO SCIBETTA
Presidente di Federsanità ANCI Veneto
 

NOTIZIE DI FAMIGLIA

Uno sguardo a Federsanità nazionale e alle altre Federazioni regionali

 

Tiziana Fritelli riconfermata alla Presidenza Nazionale di Federsanità ANCI. La nomina al 6° Congresso di Torino 2023: "ringrazio tutti i miei colleghi direttori generali di ASL e AO provenienti da tutte le regioni italiane e i delegati delle Anci regionali. Proseguiremo tutti insieme il percorso avviato nel 2017 per valorizzare ancor di più oggi, e per i prossimi cinque anni, la missione istitutiva di Federsanità". A lei e a tutto il suo staff i migliori auguri di buon lavoro da parte di Federsanità ANCI Veneto. La fotogallery del Congresso e l'approfondimento di Quotidianosanità.

Prende avvio a Treviso il progetto "Sport Terapia Integrata", già attivo in dieci regioni italiane. Nato dalla collaborazione tra Federsanità e Federazione Italiana Canottaggio, il progetto punta a diffondere una nuova visione del canottaggio inteso non solo come attività sportiva, ma anche come disciplina volta alla promozione del benessere e alla prevenzione delle malattie, oltre che come volano per favorire l’inclusione e l’integrazione sociale. Nel 2023 il corso di specializzazione rivolto agli allenatori che vorranno rendersi attivi nel progetto e seguirne i partecipanti. L'iniziativa ha preso avvio ieri anche a Treviso, maggiori informazioni su "Sport Terapia Integrata" nel sito della Federazione Italiana Canottaggio.

Pubblicato il 18° Rapporto CREA Sanità. È stato pubblicato il 18° Rapporto Crea Sanità, cui ha contribuito anche Federsanità nazionale con una survey promossa insieme al CREA Sanità, sottoposta ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie e finalizzata a recepire gli interventi ritenuti maggiormente urgenti e rilevanti in materia di gestione delle risorse umane. La sintesi di Quotidianosanità e il rapporto completo.

 

ASSOCIATI NEWS

Vita e buone pratiche delle ULSS del Veneto e dei Comuni nostri associati

 
Nasce la super app per chi vive in Veneto, 40 i servizi disponibili. Nell’area Salute è possibile cercare e controllare l’affluenza nei Pronto Soccorso, gestire i propri documenti sanitari (certificati, esami, visite), scegliere e cambiare il proprio medico di base. L'applicazione nasce nell’ambito dell’Agenda Digitale del Veneto 2025. Il comunicato stampa della Regione.

All'ULSS 2 Marca Trevigiana il record di donazioni di placenta a livello regionale nel 2022. Complessivamente le placente donate sono state 80, di cui 54 raccolte dall’Ostetricia dell’ospedale di Treviso e 26 dall’Ostetricia dell’ospedale di Conegliano. Maggiori informazioni sul sito dell'ULSS 2 Marca Trevigiana.

A Padova primo espianto di tessuto ovarico su una 14enne malata di tumore. Il primo espianto di tessuto ovarico su paziente oncologica di 14 anni effettuato a Padova, primo centro in Veneto, apre una strada importante per la preservazione della fertilità, un percorso che nella nostra regione ha raggiunto l’avanguardia ponendosi tra i primi centri in Italia. Il comunicato stampa della Regione.

A Padova il punto del progetto “YOUNG50: sharing excellence in Europe”. Il Progetto YOUNG50, finanziato dall'Unione Europea ha come obiettivo quello di promuovere la prevenzione delle malattie cardiovascolari trasferendo il modello di screening italiano CARDIO50 all'interno degli Stati membri dell'Unione Europea. La registrazione dell'evento qui.

 

LEGISLAZIONE SANITARIA (IN PILLOLE)

Gli ultimi aggiornamenti su leggi e decreti di Ministero e Regione

 

Definizione delle attività di analisi e monitoraggio delle dotazioni di personale in applicazione del DM 23 maggio 2022. Col “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale”, la Regione Veneto attiva un percorso di analisi e monitoraggio delle dotazioni di personale in servizio nell'assistenza territoriale. Link alla delibera della Regione Veneto.

Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Pubblicato il dossier dell'Ufficio Studi di Camera e Senato "Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane". All'interno il capitolo sull'assistenza territoriale agli anziani e i relativi dati ricavati dal Rapporto IFEL-Federsanità "Sanità e territorio. I servizi socio-sanitari dei Comuni".  Link al dossier completo.

Trapianti, nel 2022 record di donazioni di organi in Italia. Per la prima volta le donazioni di organi solidi hanno superato quota 1.800 in un anno. L’Italia è anche ai vertici della classifica europea, dietro alla Spagna e insieme alla Francia. Persistono ancora molte diversità tra le varie regioni, con un evidente gap Nord-Sud. L'approfondimento di Sanità Informazione.

Carenza medici, nel report di Cittadinanzattiva una mappa dei “deserti sanitari”. Operatori sanitari cercasi in tutta Italia: dal Nord al Sud mancano medici, sia di famiglia che ospedalieri, ma anche infermieri e pediatri. In particolare nelle zone periferiche ed ultraperiferiche delle aree interne è evidente la cosiddetta "desertificazione sanitaria". Il report completo di Cittadinanzattiva.

Al via il progetto Europeo HEROES sulla programmazione del personale sanitario coordinato da AGENAS. Ha preso ufficialmente il via la Joint Action “HEROES, HEalth woRkfOrce to meet health challEngeS”. Si tratta di un’azione comune incentrata sulla programmazione del personale sanitario e cofinanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma finanziario sulla salute denominato Eu4Health, che vedrà AGENAS nel ruolo di coordinatore dell’intero progetto e guida di 40 partner partecipanti, provenienti da 19 Stati membri. Maggiori informazioni sul sito di AGENAS.

 

AL MERCATO DELLE OCCASIONI

Bandi di concorso, progetti europei e altre opportunità

 
Avviso pubblico di AGENAS per l’avvio di una collaborazione pubblico-privato per lo studio dei nuovi modelli assistenziali per la gestione delle cronicità. AGENAS intende avviare una collaborazione pubblico-privato per implementare un’attività di ricerca per lo studio dei nuovi modelli assistenziali, in particolare per pazienti diabetici o con asma grave. Maggiori informazioni sul sito AGENAS.

Bando ProMIS per sostenere il dialogo strutturato a livello nazionale o regionale sugli appalti pubblici nel settore sanitario . Finanziati i progetti di enti pubblici e privati che puntino a migliorare la resilienza dei sistemi e la preparazione per future emergenze
di sanità pubblica
Scadenza: 21/02/2023. Maggiori informazioni sul sito di ProMIS

Bando ProMIS "Evidenze generate dai pazienti per migliorare gli esiti, supportare il processo decisionale e accelerare l'innovazione". Finanziati i progetti per la progettazione di set di esiti fondamentali, percorsi terapeutici end-to-end per i pazienti, sistemi di supporto alle decisioni cliniche e linee guida terapeutiche. Scadenza: 15/03/2023. Maggiori informazioni sul sito di ProMIS.
 

L'ANGOLO DELLE IDEE CONDIVISE

Eventi, corsi di formazione e buone pratiche da segnalare

 

Iscrizioni aperte per il corso di formazione Federsanità Academy "Il nuovo CCNL sanità: fondi e sistema indennitario". Il corso, organizzato da Federsanità Academy, approfondirà la questione dei fondi e del sistema indennitario, con focus sul Pronto Soccorso. La partecipazione è gratuita per il personale delle aziende associate a Federsanità. Maggiori informazioni e iscrizione sul sito di Federsanità Academy.

Iscrizioni aperte per il corso di formazione Federsanità Academy "Il nuovo CCNL sanità: il sistema degli incarichi". Nel corso di formazione verrà approfondito il tema del sistema degli incarichi e delle progressioni interne alle aree, affrontando le ultime novità e le difficoltà operative. La partecipazione è gratuita per il personale delle aziende associate a Federsanità. Maggiori informazioni e iscrizione sul sito di Federsanità Academy.

 

VERDE COME LA SALUTE

Spunti e riflessioni per una sanità rispettosa dell'ambiente

 
 

Cara anestesia, quanto mi inquini! Per i ricercatori dell’Henry Ford Hospital di Detroit un’ora di anestesia inalatoria produce lo stesso impatto sull’atmosfera di un’auto che percorresse oltre 800 chilometri. In base ai loro calcoli, i medici dell’Henry Ford Hospital hanno fissato un preciso obiettivo di sosteniblità: ridurre l’uso di anestesia inalatoria a meno di 3 litri minuto per intervento chirurgico. Un obiettivo già raggiunto dai reparti di anestesia italiani grazie all'introduzione dell’anestesia endovenosa e all’ammodernamento dei sistemi di ventilazione. L'approfondimento di Sanità Informazione.

UNA PAROLA AL MESE
LEA, LEP, LEPS


Qualche tempo fa, se n’è lamentato nientemeno che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: degli acronimi facciamo ormai un uso smodato, soprattutto nel linguaggio delle amministrazioni pubbliche. Mise, Mef, Miur, SPID, TASI, PNRR: alle volte, più che facilitare la comunicazione, sigle e acronimi della PA (ops!) rischiano di rimanere incomprensibili e di generare confusione. E la sanità, ahinoi, non fa eccezione. Bene dunque che Accademia della Crusca e ANCI Toscana abbiano lanciato il nuovo portale “Le Parole della Salute”, per fare chiarezza su alcuni dei termini più opachi del linguaggio sanitario.

Il contributo più recente riguarda la distinzione tra LEALEP e LEPS. LEA sta per Livelli Essenziali di Assistenza e fa riferimento alle prestazioni e ai servizi sanitari che il Sistema Sanitario Nazionale deve offrire sul territorio a tutti i cittadini, attraverso prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. Definiti per la prima volta nel 2001, poi ampliati nel 2017, per i LEA è previsto a breve un ulteriore aggiornamento.

LEP indica invece i Livelli Essenziali di Prestazione e fa riferimento alle prestazioni e ai servizi che devono essere assicurati in modo uniforme in tutto il territorio italiano per garantire i diritti civili e sociali dei cittadini. Tra questi diritti rientrano ovviamente anche quelli connessi alla salute, assicurati appunto attraverso il conseguimento dei LEA. Tra i vari livelli essenziali di prestazione si inseriscono anche i cosiddetti LEPS, ossia i Livelli Essenziali di Prestazione Sociale introdotti con le riforme del 2022. Si tratta di prestazioni e servizi da garantire nell’ambito dell'assistenza sociale a tutti i cittadini sul territorio, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di contribuzione, proprio al pari dei LEA per l'assistenza sanitaria.
 

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Per questo mese è tutto, appuntamento al prossimo numero. Nel frattempo potete seguire Federsanità ANCI Veneto su Facebook, LinkedIn e Instagram:

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