Newsletter Salutaria

Newsletter Salutaria n 19

Numero 19  

Salutaria è la newsletter mensile di Federsanità ANCI Veneto, si occupa di programmazione socio-sanitaria, sviluppo e integrazione dei servizi per la salute, innovazione in sanità. Ci trovate dentro il meglio delle notizie di sanità regionale (e non solo) dell'ultimo mese. Per suggerire contenuti da inserire nel prossimo  numero della newsletter, scrivici a federsanitaanciveneto@gmail.com o a info@federsanitaveneto.it. Buona lettura!  

EDITORIALE

Come finisce una pandemia  

Quando finiscono, davvero, le pandemie? Negli ultimi tempi se lo sono chiesto in molti, e a più riprese. Le pandemie del passato sembravano non esaurirsi mai: si pensi alla peste, che per ondate successive tormentò l’Europa lungo tre secoli di storia. Mutatis mutandis, la recente pandemia di Covid-19 è durata esattamente tre anni, tre mesi e cinque giorni: dalla dichiarazione da parte dell'OMS di emergenza sanitaria internazionale (PHEIC, “public health emergency of international concern”) del 30 gennaio 2020, all’annuncio della sua fine lo scorso 5 maggio. Nel mezzo, oltre 765milioni di contagi rilevati nel mondo, quasi 7 milioni di morti accertate, addirittura 16-28 milioni quelle stimate.   A motivare la decisione dell’OMS e del suo comitato di gestione dell’emergenza è stata la progressiva flessione dei contagi, delle morti e delle ospedalizzazioni, oramai al di sotto della soglia ritenuta critica: i nuovi casi registrati sono in diminuzione costante a livello mondiale, ma non nel Sud-Est Asiatico, dove nel mese di aprile hanno ripreso ad aumentare. Le varianti oggi dominanti – Omicron, Kraken e Arturo – appaiono per lo più stabili, mentre crescono ancora le "new entry" Gryphon, Hyperion e XBB. In concomitanza dell'annuncio di fine emergenza, l’OMS ha pubblicato anche un report in cui conferma come i sistemi sanitari nazionali stiano iniziando a riprendersi dalla pandemia, eppure secondo alcuni epidemiologi la decisione di porre fine allo stato di emergenza sarebbe prematura. Perché?   A pochi giorni dalla dichiarazione dell’OMS di fine dell’emergenza sanitaria, il biologo Trevor Bedford del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle avrebbe consegnato alla Casa Bianca i risultati di una sua analisi statistica in cui prevede una nuova ondata di contagi da Coronavirus entro il 2025. Sorte analoga per un’altra recentissima PHEIC, vale a dire l’epidemia di vaiolo delle scimmie: l’OMS ha dichiarato la fine dell’emergenza la settimana successiva all'annuncio su Covid-19, ricevendo le critiche di alcuni epidemiologi per i quali il calo di attenzione da parte della comunità internazionale potrebbe trasformare il vaiolo delle scimmie in una malattia negletta, dimenticata, sebbene il morbo non sia ancora del tutto scomparso in Africa.   Come può una pandemia dirsi conclusa se il virus circola ancora? E come sono finite le pandemie del passato? Nel mondo antico si esaurivano principalmente per consunzione: virus e batteri si spandevano tra le nazioni, senza resistenze, decimando le popolazioni e immunizzando i sopravvissuti. Più di recente, il virus dell’influenza spagnola evolse in una variante meno aggressiva, all’origine dell’attuale virus dell’influenza stagionale, mentre all’HIV si pose un freno attraverso la messa a punto di farmaci efficaci per curarne i sintomi. La pandemia di Covid-19 è stata la più grande di sempre per la portata delle misure preventive di sanità pubblica e per la vastità della sua campagna di vaccinazione, capaci di abbattere la contagiosità e la letalità del Coronavirus.   Come ha ricordato lo stesso direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il Coronavirus non è dunque scomparso, ha piuttosto trovato il suo equilibrio: muta e si diffonde ancora, ma uccide poco, grazie al fatto che oggi circa l’80% della popolazione è immunizzata. All’apice della pandemia, Covid-19 dava la morte a un contagiato su dieci: oggi il tasso di letalità è di un contagiato su 1200 tra i vaccinati, pari a quello dell’influenza stagionale, e di uno su 250 per i non vaccinati. Più che un “liberi tutti”, l’annuncio dell’OMS è un invito quindi a non abbassare la guardia: il virus è e rimarrà tra noi, bisogna continuare a monitorarlo, e a proteggere gli individui più fragili.   Il più delle volte accade proprio così, con le pandemie: i virus diventano endemici, si stabilizzano intorno a un livello tollerabile di contagi ed entrano nell’ordine normale delle cose. Si impara a conviverci, insomma. La fine di una pandemia non coincide quasi mai con la scomparsa dell’agente patogeno, ma col venire meno delle condizioni di emergenza. C’è una fine sanitaria e una fine percepita, delle pandemie, e l’impressione è che con Covid-19 si sia arrivati alla seconda: a finire non è tanto la pandemia in sé, ma la paura della pandemia, lo stato di allarme che ci ha permesso di addomesticarla.   Nel mondo antico non faceva in tempo a concludersi una pandemia che subito ne cominciava un’altra, e oggi che Covid-19 non è più un’emergenza ci si interroga già sugli allarmi futuri. In aprile un fungo della rosa ha infettato un essere umano in India, primo caso al mondo, mentre un’infezione fungina da candida auris ha fatto registrare il primo caso di morte da questa malattia in Veneto. Al di là dei casi episodici e isolati, che per ora non preoccupano i centri di epidemiologia, la principale minaccia è rappresentata oggi dall’influenza aviaria: quella incorso nel mondo è considerata la più vasta di sempre, e si teme che il virus H1N1 possa mutare fino a contagiare direttamente l’essere umano. Se sapremo farne tesoro e non relegarla all’oblio collettivo, la memoria di Covid-19 si rivelerà fondamentale per farsi trovare pronti, prevenire, o arginare sul nascere, le pandemie di domani.

DOMENICO SCIBETTA Presidente di Federsanità ANCI Veneto
 

NOTIZIE DI FAMIGLIA Uno sguardo a Federsanità nazionale e alle altre Federazioni regionali

 

Si è svolto il Forum Permanente dei Direttori Generali delle aziende sanitarie e ospedaliere associate a Federsanità. I direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere, provenienti da tutte le regioni, si sono confrontati per l’avvio di “cantieri aperti” di co-progettazione finalizzati all’elaborazione di proposte di riforma e iniziative di riorganizzazione della rete dell’assistenza e dei servizi di cura alla persona. Le interviste ai protagonisti della giornata sul sito di Federsanità.

Legge Delega sulla Non Autosufficienza: il cantiere aperto di Federsanità. Facendo perno sulla condizione di non autosufficienza, la riforma chiama alla convergenza gli attuali sistemi sanitario, sociale e assistenziale, ponendo loro le tre questioni fondanti della governance multilivello unitaria (il sistema), della prevenzione e promozione della salute (gli anni in salute), dell’assistenza di lungo periodo (appropriatezza e consistenza dei servizi). L'analisi di Federsanità in questo articolo di Quotidianosanità.

 

ASSOCIATI NEWS Vita e buone pratiche delle ULSS del Veneto e dei Comuni nostri associati

 
Padova, trapianto di cuore donato da un uomo morto da oltre 20 minuti. Il primo nel mondo da un paziente in morte cardiaca, di un cuore fermo da venti minuti, eseguito alla cardiochirurgia dell’Azienda patavina, la stessa dove avvenne nel 1985 il primo storico trapianto di cuore in Italia. Maggiori dettagli sul trapianto in questo approfondimento di Quotidianosanità.

Inaugurati i nuovi servizi di prevenzione e supporto per persone con dipendenze dell'ULSS 5 Polesana. Si tratta del centro diurno semiresidenziale “Il Pane e le rose” e della nuova sede del centro diurno “La Quercia”, strutture che rispondono a bisogni socioassistenziali diversi. Maggiori informazioni sui due centri.

Primo espianto a cuore fermo anche in ULSS 8 Berica. Dopo Verona, Padova e Treviso, un intervento senza precedenti per l'ospedale San Bortolo di Vicenza dove è stato effettuato un prelievo di organi a cuore fermo: donazione che richiede organizzazione, tecnologie e risorse umane presenti in pochi centri ospedalieri. Maggiori informazioni sull'intervento.
 

LEGISLAZIONE SANITARIA (IN PILLOLE) Gli ultimi aggiornamenti su leggi e decreti di Ministero e Regione

 

Misure urgenti in materia di salute: le novità del D.L. n. 34/2023. Il provvedimento prevede, in particolare e in breve, un contributo statale per il ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici, oltre che disposizioni in materia di IVA su payback dispositivi medici. Una sintesi sulla rivista giuridica di Federsanità “Ius et Salus”.

Disposizioni per sopperire alla carenza di organico nelle aziende sanitarie. Il Consiglio dei Ministri in data ha approvato un decreto-legge che introduce nuove misure per sopperire alla carenza di organico delle aziende sanitarie. Qui il comunicato stampa completo del Consiglio dei Ministri e la sintesi della rivista giuridica di Federsanità "Ius et Salus".

Presentato il “Rapporto civico sulla salute 2023" di Cittadinanzattiva. Liste di attesa, pronto soccorso, medici di medicina generale e “deserti sanitari”: queste le criticità del sistema sanitario che Cittadinanzattiva ha fotografato nel “Rapporto civico sulla salute 2023”, presentato al Ministero della Salute. Una sintesi del rapporto sul sito di Cittadinanzattiva.

 

AL MERCATO DELLE OCCASIONI Bandi di concorso, progetti europei e altre opportunità

 
Bando regionale per la messa a norma sismica del patrimonio edilizio pubblico. Erogati contributi destinati alla sicurezza sismica degli edifici pubblici strategici e rilevanti, ubicati nelle aree maggiormente a rischio della regione Veneto. Scadenza delle domande di finanziamento: 31/05/2023. Maggiori informazioni sul sito della Regione del Veneto.

Avviso pubblico rivolto ai Comuni veneti per la manifestazione di interesse a partecipare al Progetto "Rete di Servizi di Facilitazione Digitale". L'iniziativa mira allo sviluppo di una rete di punti di facilitazione digitale attivi sul territorio regionale. Scadenza delle domande:16/06/2023. Maggiori informazioni sul sito della Regione Veneto.

 

L'ANGOLO DELLE IDEE CONDIVISE Eventi, corsi di formazione e buone pratiche da segnalare

 

Da Federsanità Academy un ciclo di incontri di formazione per la gestione delle relazioni sindacali. Tra fine maggio e inizio giugno, quattro incontri sulla gestione delle relazioni sindacali: "Il quadro normativo di riferimento", "I modelli relazionali in azienda", "Spazio, tempo e contenuti della trattiva", "Permessi e distacchi - Simulazioni e casi pratici". La partecipazione ai corsi è gratuita per il personale delle aziende associate. Maggiori informazioni e iscrizione nel sito di Federsanità Academy.

Seminario annuale di EuroHealthNet "Making progress on health equity". In programma il porssimo 5 giugno, il seminario è organizzato da EuroHealthNet, rete europea di cui anche Federsanità ANCI Veneto fa parte. Obiettivo della giornata sarà mettere a confronto gli obiettivi e le politiche sanitarie di diversi Paesi europei sul fronte della gestione delle malattie croniche e delle nuove vulnerabilità. Maggiori informazioni sull'evento e iscrizioni per seguirlo via streaming sul sito di EuroHealthNet.

Un convegno per festeggiare i trent'anni di AGENAS. L'evento, in programma il prossimo 28 giugno con il titolo “AGENAS festeggia trent’anni: tra passato, presente e futuro”, si configurerà come momento di testimonianza dell’attività dell’Agenzia fin dalla sua istituzione e del cammino percorso come organo tecnico-scientifico del SSN. Maggiori informazioni sul sito dell'AGENAS.

Evento AGENAS "Modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale nelle aziende ospedaliere". In programma il prossimo 24 maggio, il convegno organizzato da AGENAS intende fornire un utile approfondimento rispetto alla capacità del management sanitario di conseguire gli obiettivi assistenziali. Tutte le informazioni per seguire l'evento via streaming sul sito di AGENAS.

AGENAS: al via i corsi formativi sull’endometriosi. Si tratta di 4 corsi per un totale di 100 ore di formazione, disponibili gratuitamente e a distanza, dedicati sia ai professionisti sanitari e sociosanitari sia a tutti coloro che a vario titolo affrontano la patologia. Maggiori informazioni e iscrizioni sul sito di AGENAS.

 

VERDE COME LA SALUTE Spunti e riflessioni sui legami tra sanità e ambiente

 
 

Con esposizioni prolungate allo smog, aumenta il rischio di aritmie e il bisogno di procedure ospedaliere per il cuore. L’esposizione a lungo termine allo smog, soprattutto al particolato fine, è legata a un aumento delle procedure ospedaliere nei pazienti con insufficienza cardiaca. Lo rivela uno studio pubblicato di recente sulla rivista Plos One, che ha messo in luce come lo smog  rappresenti un onere sempre più pesante per i sistemi sanitari. Lo studio in questione è stato condotto negli Stati Uniti, dove secondo l'ultimo report annuale dell’American Lung Association (ALA) quasi 120 milioni di cittadini sarebbero esposti a livelli insalubri di smog. Un secondo studio recentemente condotto in Cina e pubblicato sul Canadian Medical Association Journal ha invece confermato un evidente collegamento tra smog e rischio di aritmie: qui la sintesi di Sanità Informazione.  

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UNA PAROLA AL MESE Fentanyl  

Il dato è di per sé scioccante: secondo le statistiche del Centers for Disease Control and Prevention, la prima causa di morte negli Stati Uniti tra gli under 45 non è rappresentata oggi da incidenti stradali, tumori, omicidi o suicidi, ma dall'overdose. La ragione di una simile "epidemia" da sostanze stupefacenti va ricercata nel FENTANYL, un oppioide sintetico normalmente prescritto come analgesico per pazienti oncologici ma che, mescolato ad altre droghe, risulta cento volte più potente della morfina e cinquanta volte dell’eroina. Negli Stati Uniti oltre settantamila persone sono morte per overdose da fentanyl nel 2022. A documentare la crisi sanitaria da fentanyl in corso negli Stati Uniti è, da ultimo, un articolo apparso sul Financial Times e tradotto da Internazionale. Oltre oceano, il tasso di mortalità da fentanyl è aumentato in modo preoccupante negli ultimi anni – l’equivalente di un decesso ogni cinque minuti – e al paese la crisi costa 1.500 miliardi di dollari all’anno. Nonostante i massicci controlli alle frontiere, finora i provvedimenti presi dal governo americano per affrontare la crisi sanitaria da fentanyl si sono rivelati insufficienti. Lo stupefacente viene acquistato direttamente sui social network, dove viene spacciato per semplice antidolorifico. Come immaginabile, l'Europa non può considerarsi al riparo: studi recenti (esempi qui e qui) hanno dimostrato una crescita delle overdose da fentanyl anche nel nostro continente. Un'epidemia subdola e silenziosa, ormai arrivata anche in Italia, da fermare al più presto e con ogni mezzo necessario.  

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Per questo mese è tutto, appuntamento al prossimo numero. Nel frattempo potete seguire Federsanità ANCI Veneto su Facebook, LinkedIn e Instagram:

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