Newsletter Salutaria

Newsletter Salutaria n 20

 

 

Numero 20  

Salutaria è la newsletter mensile di Federsanità ANCI Veneto, si occupa di programmazione socio-sanitaria, sviluppo e integrazione dei servizi per la salute, innovazione in sanità. Ci trovate dentro il meglio delle notizie di sanità regionale (e non solo) dell'ultimo mese. Per suggerire contenuti da inserire nel prossimo  numero della newsletter, scrivici a federsanitaanciveneto@gmail.com o a info@federsanitaveneto.it. Buona lettura!  

EDITORIALE

Una seconda rivoluzione per la trapiantologia

Il 2022 è stato un anno senza eguali per la donazione d'organi in Veneto, con 522 trapianti registrati, e nel primo semestre 2023 sono già stati raggiunti nuovi, importantissimi traguardi: un mese fa, ad esempio, in Azienda Ospedaliera a Padova è stato eseguito il primo trapianto al mondo di un cuore fermo da 20 minuti. Nella nostra regione più che altrove la propensione alla donazione d'organi si combina ai progressi scientifici della trapiantologia, che a detta di molti commentatori sarebbe ormai prossima a una nuova rivoluzione. La MIT Technology Review, una delle più importanti riviste di tecnologia al mondo, stila ogni anno la lista delle dieci innovazioni emergenti che potrebbero avere il maggiore impatto sul futuro dell’umanità: l’elenco del 2023 include gli “organi artificiali”, etichetta forse un po’ spaventevole, ma che designa in realtà un avanzamento più volte annunciato e a lungo atteso nella trapiantologia moderna. La ragione è chiara: oggigiorno, la principale barriera a questa branca nobile della chirurgia è la considerevole sproporzione tra domanda e offerta di organi, tra chi è in attesa di trapianto e chi in condizione di donare. Per colmare il divario tra donatori e riceventi si lavora da sempre su soluzioni “low-tech”, come la promozione della cultura della donazione, e “high-tech”, come l’ingegnerizzazione di surrogati che possano rimpiazzare gli organi umani. La storia degli organi artificiali, costellata da sempre di brillanti intuizioni e pesanti fallimenti, comincia già nel 1967, quando il chirurgo sudafricano Christiaan Barnard portò a termine il primo trapianto di cuore al mondo. Si pensò allora di impiegare dei cuori artificiali come “organi ponte” da impiantare nei pazienti più critici in attesa di un donatore, funzione assolta oggi con buoni risultati dai dispositivi di assistenza ventricolare. I primi pazienti trattati con cuori sintetici morirono tuttavia di sepsi o infarto già nelle settimane successive al trapianto. D’altro canto, anche il primo paziente operato da Barnard morì dopo sole diciotto ore, in quel caso per rigetto. Furono gli immunosoppressori come la ciclosporina a consentire, già negli anni ’80, la prima rivoluzione nel campo della trapiantologia: tenere a bada il sistema immunitario permise infatti di mitigare il problema del rigetto e di incrementare sensibilmente il tasso di successo dei quasi 130mila trapianti d’organo che vengono oggi effettuati ogni anno nel mondo. Sempre in quegli anni si cominciò a modificare geneticamente il cuore di alcuni maiali per produrre in laboratorio dei surrogati compatibili col trapianto umano, anche se i primi tentativi clinici un minimo incoraggianti sono stati portati a termine solo nel 2022. Come per la sperimentazione sugli organi animali, anche la ricerca sul fronte degli organi artificiali non si è mai arrestata, raggiungendo negli ultimi anni risultati sorprendenti: studi recenti riportano infatti tassi di sopravvivenza di trapiantati con cuori artificiali dell’80% a un anno dall’impianto, col paziente più longevo ad aver vissuto oltre 1.300 giorni dopo il trapianto. Le infezioni rimangono ancora un problema, i cuori artificiali non possono già dirsi una terapia “di destinazione” affidabile, ma c’è molto spazio per migliorare (una delle maggiori sfide consiste nel bilanciare esattamente il sangue che transita dai due ventricoli del cuore artificiale). Riprodurre artificialmente quella “macchina sopraffina” che è il cuore, come la definisce in un suo recente libro la cardiologa Sian Harding, rimane una grande sfida scientifica. Nella speranza di avere un giorno organi artificiali “by design”, sempre pronti da impiantare a chi ne avrà bisogno, si studiano oggi metodi innovativi per conservare il più a lungo possibile gli organi da donatore. Alcuni di questi metodi di crioconservazione prendono addirittura spunto dai sistemi antigelo dei pesci dell’Oceano Artico, per mantenere freschi gli organi espiantati senza danneggiarli e avere più tempo a disposizione per condurli a trapianto. Insomma, magari alla fine non sarà una rivoluzione, ma quelli che corrono sono tempi indubbiamente entusiasmanti per la scienza dei trapianti. E c'è da aspettarsi che il Veneto, come sempre, sarà ancora una volta protagonista.

DOMENICO SCIBETTA Presidente di Federsanità ANCI Veneto
 

NOTIZIE DI FAMIGLIA Uno sguardo a Federsanità nazionale e alle altre Federazioni regionali

 

Insediato il Comitato Tecnico Scientifico dell'Osservatorio delle buone pratiche di integrazione socio sanitaria (OISS). Ventuno esperti di provenienza sanitaria, sociale, accademica, professionale, istituzionale, associativa con l’obiettivo di condividere il patrimonio informativo di OISS e avviare una “Comunità di pratica” allo scopo di condividere approcci, analisi, proposte, in grado di interessare trasversalmente i processi di integrazione sistemica in campo sanitario, sociosanitario e sociale. Le foto della giornata, gli interventi e le voci dei protagonisti nel sito di Federsanità ANCI Veneto.

Pubblicato il rapporto di CREA Sanità "Le Performance Regionali – XI Edizione 2023": Veneto al primo posto. La valutazione 2023 delle Performance regionali, in tema di tutela socio-sanitaria of­ferta ai propri cittadini residenti, oscilla da un massimo del 59% (fatto 100% il risultato massimo raggiungibile) ad un minimo del 30%: il risultato migliore lo ottiene il Veneto ed il peggiore la Calabria. Il report completo sul sito di CREA Sanità.

Federsanità ANCI Friuli Venezia Giulia e Veneto attivano un tavolo di lavoro permanente sulla rete delle RSA. L'obiettivo è quello di avviare un cantiere aperto sulla non autosufficienza, sulle cure intermedie e sulle strutture residenziali e semiresidenziali che ospitano persone anziane nei territori. Il tavolo di lavoro ha visto il coinvolgimento di quaranta tra amministratori locali, presidenti e direttori di Aziende Pubbliche Servizi alla Persona e Case di Riposo comunali del Friuli Venezia Giulia, per approfondire le tematiche connesse al “Disegno di legge sulla non Autosufficienza”, recentemente approvato dal Governo. Maggiori informazioni sul sito di Federsanità.

 

ASSOCIATI NEWS Vita e buone pratiche delle ULSS del Veneto e dei Comuni nostri associati

 
Procedono i lavori per la nuova Pediatria di Padova. L’attuale edificio della Pediatria dell'Azienda Ospedaliera di Padova risale al 1956. Le Regione del Veneto ha stanziato quasi 50 milioni per realizzare una struttura moderna con servizi avanzati, camere accoglienti e strumenti all’avanguardia. Lo stato dei lavori in questo servizio di TG Padova.

IL PNRR porta all'Ospedale di Legnago un nuovo acceleratore lineare per le terapie antitumorali. Ha un valore di oltre 2 milioni di euro e prestazioni auumentate di circa il 30%. Si tratta del primo acquistato in Italia con i fondi del PNRR ed affiancherà la macchina gemella già in funzione. Maggiori informazioni sulla nuova apparecchiatura su VeronaSera.

 

LEGISLAZIONE SANITARIA (IN PILLOLE) Gli ultimi aggiornamenti su leggi e decreti di Ministero e Regione

 

AGENAS ha presentato il Modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale nelle Aziende Ospedaliere pubbliche. Il sistema di valutazione è previsto dalla Legge 31 dicembre 2018 n. 145 (Art. 1 comma 513) che assegna ad AGENAS la realizzazione di un sistema di analisi e monitoraggio delle performance delle aziende sanitarie con l'obiettivo di segnalare eventuali e significativi scostamenti relativi alle componenti economico-gestionali, organizzative oltre che di qualità, della sicurezza ed esito delle cure senza trascurare l'equità e la trasparenza dei processi. La valutazione interesserà successivamente anche le Aziende sanitarie territoriali. Tutte le informazioni sul sito di AGENAS.

Linee guida elaborate dalla Conferenza delle Regioni per una applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale delle nuove misure per la stabilizzazione del personale degli Enti sanitari. Approvato a maggio il documento della Conferenza delle Regioni contenente le Linee Guida per la stabilizzazione per il personale del SSN alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge del 24 febbraio 2023 n. 14, conversione in legge del c.d. Decreto Milleproroghe. La sintesi delle linee guida in questo approfondimento della rivista di Federsanità ANCI "Ius et Salus".

 

AL MERCATO DELLE OCCASIONI Bandi di concorso, progetti europei e altre opportunità

 
Avviso pubblico rivolto ai Comuni veneti per la manifestazione di interesse a partecipare al Progetto "Rete di Servizi di Facilitazione Digitale". Il bando regionale intende costituire una rete di almeno 234 centri di facilitazione digitale prevedendo l'inclusione di almeno 188.000 cittadini unici in iniziative di alfabetizzazione digitale. Maggiori informazioni sul sito della Regione.

Bando ProMIS "Ricerca comparativa sull'efficacia degli interventi sanitari in aree ad alto fabbisogno di salute pubblica". Finanziati i progetti di enti pubblici e privati che mirino a confrontare l'uso degli interventi sanitari attualmente esistenti in specifici gruppi della popolazione. Tutte le info sul sito del Programma Mattone Internazionale Salute.

Bando ProMIS "Accesso ai servizi sanitari e assistenziali per le persone in situazioni vulnerabili". Finanziate le attività che puntino a favorire l'accesso alle cure dei gruppi che si trovano in situazioni vulnerabili dal punto di vista sociale, finanziario o sanitario, o a rischio di discriminazione. Tutte le info sul sito dela Programma Mattone Internazionale Salute.
 

L'ANGOLO DELLE IDEE CONDIVISE Eventi, corsi di formazione e buone pratiche da segnalare

 

Missione Italia 2021-2026, PNRR dei Comuni e delle Città. Il 5 e 6 luglio, a Roma, torna l’appuntamento annuale organizzato dall’ANCI per parlare del PNRR nei Comuni e nelle città e per fare il punto sullo stato degli investimenti e sulle riforme che li accompagnano. Anche Federsanità sarà protagonista di alcune sessioni che approfondiranno il tema Missione 6 del PNRR. Maggiori informazioni sul sito di Federsanità.

Aperte le candidature per la "Call for Good Practice 2023" di AGENAS. Si è aperta la quindicesima edizione della Call for Good Practice, la raccolta di buone pratiche sulla sicurezza del paziente promossa da AGENAS. La Call si chiuderà il 14 luglio 2023, ultima data utile per l’inserimento delle esperienze da parte delle strutture sanitarie nel sito dedicato, mentre il termine per la validazione da parte dei referenti regionali è fissato per il 28 Luglio 2023. Tutte le informazioni sul sito di AGENAS.

 

VERDE COME LA SALUTE Spunti e riflessioni sui legami tra sanità e ambiente

 
 

La montagna come terapia.  Ci sono un gruppo di operatori di psicoterapia, dei volontari del CAI (Club Alpino Italiano) e alcuni pazienti del centro di salute mentale. No, non è una barzelletta: si tratta del progetto “ANNODAmenti” dell’ULSS 1 Dolomiti, basato sul concetto di “montagnaterapia”, un’attività terapeutico-riabilitativa e socio-educativa che si compie all’aria aperta e in alta quota. Che la montagna possa esercitare un effetto positivo sulla salute è noto sin dal secolo scorso, quando i sanatori vissero la loro stagione d’oro ed era consuetudine per molti malati curarsi anche con un po’ di sana montagna. All’interno del movimento di riscoperta di terapie di slow-medicine per la salute mentale come la musicoterapia e l’hippoterapia, anche la montagnaterapia sta trovando una propria collocazione stabile, grazie soprattutto all’attività della SiMONT (Società Italiana di Montagnaterapia). Maggiori informazioni sul progetto ANNODAmenti nel sito dell’ULSS 1 Dolomiti.  

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UNA PAROLA AL MESE PFAS  

C’è chi li chiama “inquinanti eterni”, dacché possono persistere nell’ambiente per millenni. Sono una famiglia di sostanze tossiche per- e poli-fluoroalchiliche, conosciute più semplicemente come PFAS. Dalla fine degli anni ’40 vengono usate per produrre materiali antiaderenti come il Teflon, antimacchia e idrorepellenti, come il Scotchgard e il Gore-Tex. Si trovano ormai dappertutto – tappeti, vernici, imballaggi – e sono pressoché indistruttibili in natura, specie se arrivano a contaminare le falde acquifere. In Veneto i Pfas sono ben noti per via dell’emergenza sanitaria legata alla vicenda Miteni di Trissino e del relativo caso giudiziario, tuttora in corso, di processo ambientale più imponente nella storia del nostro Paese (altro caso tristemente famoso è quello della Solvay di Spinetta Marengo, in Piemonte). La verità, però, è che quello degli Pfas è un problema da sempre globale, con circa 17.000 siti contaminati nella sola Europa, dei quali almeno 2.100 ad alto rischio per la salute umana. Secondo uno studio del 2020, negli Stati Uniti l’acqua potabile usata da almeno 200 milioni di persone sarebbe contaminata da Pfas, al centro ormai di una vera e propria battaglia giudiziaria. Tra il 2005 e il 2022, infatti, negli Stati Uniti sono state più di 6.400 le cause legali avviate da cittadini americani contro le aziende produttrici. Stando a un’analisi di documenti industriali portata a termine da un gruppo di ricercatori dell’Università di San Francisco, l’industria chimica statunitense è sempre stata al corrente dell’impatto degli Pfas sulla salute umana. Alcune inchieste giornalistiche realizzate nell'ambito del progetto The Forever Pollution Project, cui hanno partecipato 18 redazioni da tutta Europa, hanno raccolto per un anno dati e testimonianze di esperti sugli Pfas. Alla luce delle evidenze accumulate pare che l’esposizione a questi inquinanti possa avere almeno una dozzina di effetti deleteri sulla salute, dal calo della fertilità al maggiore rischio di tumore a seno, reni e testicoli. Gli effetti più gravi, va precisato, sembrano verificarsi in caso di prolungata esposizione a concentrazioni elevate di Pfas, come suggerito da diversi studi condotti sullo stato di salute delle popolazioni limitrofe a uno stabilimento DuPont negli Stati Uniti. Dopo avere proibito le sostanze a “catena lunga” nel 2009 e di nuovo nel 2019, l’Unione Europea sta valutando la messa al bando totale degli Pfas, vietando anche la produzione delle sostanze a “catena corta”. Parliamo di circa 10.000 composti chimici, impossibili per le autorità da esaminare singolarmente e fortemente difesi dalle lobby industriali proprio per via della mancanza di dati. Oltre al fatto che la ricerca pubblica su queste sostanze fatica a stare al passo delle aziende che le producono, il lentissimo degrado degli Pfas in natura rende enormemente complicato e costoso porre rimedio a all’inquinamento già esistente con opere di bonifica e risanamento ambientale. Si stima che queste sostanze gravino ogni anno sui sistemi sanitari europei per un importo compreso tra 52 e 84 miliardi di euro.  

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Per questo mese è tutto, appuntamento al prossimo numero. Nel frattempo potete seguire Federsanità ANCI Veneto su Facebook, LinkedIn e Instagram:

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