INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI FEDERSANITA' ANCI FEDERAZIONE VENETO DR FRANCESCO LUNGHI ALL'ASSEMBLEA FEDERSANITA' - ROMA 4 MAGGIO

Di seguito l'intervento del Presidente Federsanità Anci Federazione Veneto Francesco Lunghi all'assemblea Nazionale:

"Stiamo attraversando un periodo importante ed impegnativo per Federsanità, e per la situazione generale socio-sanitaria Nazionale.

Federsanità si fonda su due pilasti fondamentali, indispensabili uno all'altro. Senza uno dei due pilasti essa non avrebbe motivo di esistere. Un pilastro è costituito dagli enti locali, i sindaci (ANCI), che sono i responsabili della salute dei cittadini e che devono e possono individuare le criticità e le esigenze del servizio socio-sanitario, l'altro pilastro è costituito dai Direttori Generali della ULSS/Aziende/IRCS, che gestiscono direttamente la sanità e quindi portano le problematiche, le difficoltà, e lo stato dell'arte della gestione del servizio socio-sanitario.

E' indispensabile dare una spinta affinchè Federsanità assuma un ruolo con il governo centrale/ministero della salute/ Welfare non di semplice ente a cui chiedere parere (oltre tutto non sempre richiesto) non vincolante, ma assuma il ruolo di consulente, con pareri obbligatori di cui tener conto in tutta la programmazione e decisione sul sistema socio-sanitario.

Questo dovrebbe ricadere, tramite la conferenza stato-regioni sul ruolo delle Federsanità regionali nei confronti degli assessorati sanitari e sociali regionali.

Come sapete l'Italia sta riducendo ogni anno l'investimento sulla sanità, che è arrivato al 6,5% del PIL nel 2018 ed è stato programmato una ulteriore discesa nel 2019 (6,3%), il più basso in Europa e con la consapevolezza che il  6,5% del PIL è considerato il limite minimo dall'OMS per garantire una sanità adeguata al minimo e non al massimo livello di qualità.

Sono favorevole e consapevole che la sanità privata è un pilastro fondamentale per dare risposta ai cittadini. Dobbiamo difendere l'integrazione socio-sanitaria e non separare i due settori.

Un fattore critico in atto è la carenza di personale medico e del comparto, sopratutto per il numero inadeguato di medici laureati e specializzati.

Bisognerà intervenire per eliminare il numero chiuso di accesso all'università e bisogna assolutamente creare gli ospedali di insegnamento, per formare specialisti non solo nelle cliniche universitarie ma anche direttamente negli ospedali (stesso programma).

Diventa indispensabile spingere su nuovo contratto del comparto socio-sanitario e medico fermo da troppi anni e bisogna rivedere il ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.

Bisogna inoltre motivare la classe medica e il comparto, non solo con una adeguata retribuzione, ma anche riconsegnando a loro la governance clinica del paziente.

Questi sono una parte dei problemi da affrontare e nostro compito dovrebbe essere quello di focalizzare tali problemi e portarli nelle sedi adeguate per cercare di risolverli, portando in nostro fattivo contributo." 

Pubblicato: