CALL TO ACTION PER UN SSN INNOVATIVO E RESILIENTE... SE CORRETTAMENTE FINANZIATO, 25 e 26 MARZO 2021
PREMESSA
“Covid-19 is not a pandemic”.
“Abbiamo ridotto questa crisi a una mera malattia infettiva. Tutti i nostri interventi si sono concentrati sul taglio delle linee di trasmissione virale. La “scienza” che ha guidato i governi è composta soprattutto da epidemiologi e specialisti di malattie infettive, che comprensibilmente inquadrano l’attuale emergenza sanitaria in termini di peste secolare. Ma ciò che abbiamo imparato finora ci dice che la storia non è così semplice. Covid-19 non è una pandemia. È una sindemia”. Per il direttore di The Lancet Richard Horton la gestione dell’emergenza, basata solo su sicurezza infettiva ed epidemiologia, è parziale ed incompleta. Covid-19 infatti è una malattia che uccide quasi sempre persone svantaggiate socialmente oppure affette
da malattie croniche, dovute a fenomeni eliminabili se si rinnovassero le politiche pubbliche su economia, salute, ambiente, istruzione. Senza ammettere questo ed intervenire su queste condizioni in cui il virusdiventa pericoloso, nessuna misura sarà efficace. Nemmeno un vaccino, perché oggi è Covid ma domani sarà altro. Serve ripensare insieme ad un nuovo modello.
RAZIONALE
Il periodo che stiamo attraversando ci obbliga a rivedere alcuni parametri di riferimento per il governo del nostro SSN. Winston Churchill diceva di “ Mai sprecare una buona crisi”, e questo sarà il filo conduttore della Winter School 2021 di Motore Sanità, partendo dalle riflessioni su alcuni dei temi cardini dei progetti per il Recovery Fund europeo che dovrebbe permettere il rilancio economico ed assistenziale del nostro paese. La tecnologia ed i modelli di analisi ed ausilio dei processi assistenziali e terapeutici rappresenteranno il fil rouge di una ricerca e sviluppo comune alle esperienze europee ed internazionali.
Allo stesso tempo non vi è dubbio che gli items su uno sviluppo della medicina territoriale saranno uno dei temi del governo nazionale e quindi anche della Winter School ma, senza dimenticare che la pandemia COVID ci ha condotto ad una revisione continua anche della rete ospedaliera, a un impulso alla sburocratizzazione delle procedure, a una programmazione e revisione delle mansioni e responsabilità delle figure professionali ed a una più attenta valutazione dei processi decisionali che si devono basare più sul valore e meno sugli obiettivi economici di breve termine.
Tutto questo deve far ripensare ad un concetto di valore della salute in ogni sua caratterizzazione.
Non dobbiamo infatti più nascondere e accettare il fatto che il nostro SSN è da anni sottofinanziato e che necessita di nuovi parametri di riferimento per l’entità del finanziamento e per una ripartizione regionale basata anche e soprattutto su indicatori e obiettivi di salute.
Va ripensato tutto il sistema a partire dalla riorganizzazione della Medicina di famiglia, dalla programmazione della specialistica, dalla riforma degli enti regolatori, dalla coniugazione di una autonomia regionale sempre più necessaria ad una altrettanto necessaria omogeneità nazionale.
La speranza è quella di riportare il sistema sanitario ad essere resiliente e coraggioso spinto da ragionamenti partecipati, trasparente e democratico, che sviluppi attraverso best practices e creatività una nuova vision del governo della salute, per il rilancio del paese durante il futuro decennio.
Pubblicato: