Chi siamo? Cosa facciamo e dove? L’ULSS 6 Euganea ha adottato il nuovo atto aziendale, il documento che aggiorna il suo “identikit”

Approvato all’unanimità dalle OOSS e dal Collegio di Direzione, il nuovo Atto è stato deliberato oggi dal DG Scibetta: “La nostra Azienda ne esce corroborata, rafforzata, sempre più sagomata sulle necessità di salute attuali. La revisione dell’Atto è dovuta alla plasticità del modello veneto, in rapida evoluzione”.
Crescono i posti letto, potenziata la rete di diagnosi e cura, l’offerta sanitaria si fa sempre più specializzata. introdotte novità organizzative “a prova di Covid”

Padova, 14 ottobre 2020. Aumentano i posti letto, crescono le apicalità, viene potenziata la rete di diagnosi, assistenza e cura, l’offerta sanitaria ne esce sempre più specializzata con ospedali a vocazione “personalizzata”: sono i punti salienti del nuovo Atto aziendale di cui si è dotata l’Ulss 6 Euganea, ovvero quel documento che disciplina, nel rispetto della normativa vigente e della pianificazione regionale e locale, l’organizzazione, le articolazioni di governo, quindi il funzionamento dell’Azienda sanitaria, evidenziando i compiti e i livelli di responsabilità dei suoi dirigenti, nonché le correlazioni fra le strutture, il tutto promuovendo la partecipazione dei professionisti alle scelte strategiche aziendali. Oggi il Direttore generale Domenico Scibetta ha deliberato il nuovo Atto Aziendale che ha avuto l’approvazione da parte della Regione del Veneto. “L’Atto Aziendale è la fotografia dell’assetto attuale: lo abbiamo aggiornato - argomenta il dr. Scibetta - per due ordini di motivi, perchè i modelli organizzativi evolvono rapidamente e perchè, alla luce della revisione delle schede ospedaliere approntata dalla Regione del Veneto, era necessario rimettere a fuoco la nostra “fotografia”. L’Atto Aziendale non è certo un mero atto burocratico ma scaturisce da un percorso di dialogo, elaborazione, condivisione con tutte le Organizzazioni Sindacali e con il Collegio di Direzione dove siede la totalità dei Direttori di Dipartimento. E con una punta di orgoglio posso dire che l’Atto Aziendale, elaborato dalla Direzione Strategica dell’Ulss 6, è stato approvato all’unanimità sia dalle OOSS che dal Collegio di Direzione”. Dunque il documento, oltre a recepire le modifiche apportate dalle nuove schede ospedaliere, introduce alcune importanti novità organizzative, frutto dell’esperienza maturata a partire dal 1 gennaio 2016, quando ha visto attuazione la Legge 19/2016 della Regione del Veneto, cioè la riforma della sanità che ha istituito l’Azienda Zero e ridotto a 9 le Aziende sanitarie sul territorio, convogliando le tre Ulss che insistevano nel Padovano, in una sola, l’Euganea.

Trova pertanto compimento e completamento la riorganizzazione della Ulss, con un’unica governance. “Il nuovo Atto aziendale rende compiuta e operativa la nuova organizzazione aziendale, completando il ciclo avviato con la Legge 19/2016. Con il nuovo Atto infatti – illustra il DG Scibetta – vengono recepite nell’assetto organizzativo le schede di dotazione ospedaliera di cui alla DGR 614 del maggio 2019, con la quale la Giunta Regionale ha approvato appunto le schede di dotazione delle strutture ospedaliere e delle strutture sanitarie di cure intermedie. La DGR 614 aveva introdotto dei cambiamenti importanti relativamente ai posti letto e alle apicalità. In sintesi si potrebbe dire che, al netto dell'Ospedale Sant’Antonio, come noto dal primo gennaio scorso passato sotto l’egida dell’Azienda ospedaliera universitaria, la Ulss 6 Euganea è passata – considerando gli ospedali, gli ospedali di comunità, le URT (Unità Riabilitative Territoriali) e gli hospice - da 1927 a 2038 posti letto, con spostamento quindi del setting organizzativo verso le strutture intermedie, e con un assestamento delle apicalità da 67 a 69”.

Aumentano poi le Unità Operative Complesse, i cosiddetti reparti guidati da un primario, così come le Unità Operative Semplici e Dipartimentali, un gradino più sotto, coordinate da un responsabile. Viene potenziata la logica di rete e di specializzazione dell’offerta. “Se prendiamo in esame il riassetto dell’organizzazione ospedaliera, assistiamo a un aumento da 107 a 109 Unità Operative Complesse (UOC), al netto dell’Ospedale Sant’Antonio (OSA), mentre le Unità Operative Semplici (UOS) e Unità Operative Semplici Dipartimentali (UOSD), sempre al netto OSA, passano da 138 a 143. Particolarmente importante – continua il DG Scibetta – sono poi la revisione organizzativa e il potenziamento della logica di rete e di specializzazione dell'offerta. Innanzitutto vengono riconosciuti come ospedali spoke i presidi di Cittadella e di Camposampiero con una organizzazione dipartimentale peculiare per ogni singolo presidio, finalizzata a una migliore e più efficiente gestione; la rete dei laboratori fa poi fulcro su strutture complesse uniche di riferimento per tutto il territorio, penso alla Medicina di laboratorio dell’Ospedale di Schiavonia che coordina l’intera rete dei laboratori Ulss così come il Trasfusionale e l’Anatomia patologica dell’Ospedale di Camposampiero che fungono da punto di riferimento unico aziendale, in un sistema modello “hub & spoke”. Dall’Atto Aziendale ne esce rafforzato il ruolo di Piove di Sacco con alcune peculiarità quali la chirurgia del piede, la chirurgia del pavimento pelvico, la riabilitazione e le riabilitazioni in ambito cardiovascolare e neurologico mentre la odontoiatria di comunità, punto di riferimento per i minori fragili, viene promossa al rango di struttura semplice dipartimentale. Gli Ospedali Riuniti Padova Sud di Schiavonia assumono ruolo di presidio di riferimento per Montagnana e per diverse attività su Piove di Sacco come oncologia, ORL, oculistica”.

Consistente anche il riassetto territoriale, già realizzato con il precedente Atto Aziendale 2018. “Si completa ora con alcune ulteriori strutture, come la UOS demenza e malattia di Alzheimer, necessaria a far fronte alla futura emergenza sanitaria relativa ai numeri sulla demenza, o la UOS Alcoologia all'interno del SERD, per affrontare con sempre maggiore attenzione un problema sociale e intergenerazionale tra i più rilevanti. Per quanto riguarda l’Area Amministrativa – continua il DG - anche questa già rivoluzionata in precedenza, con il nuovo Atto viene dato nuovo impulso a due importanti aspetti per tornare ad investire in tecnologia e cambiamenti organizzativi. Mi riferisco al rilancio dell'informatica come rinnovamento tecnologico non più rimandabile e al rilancio della formazione quale strumento per il cambiamento”.

Non poteva certo mancare una rinnovata organizzazione “a prova di Covid”. “Alcune modifiche sono state introdotte anche per rispondere meglio alle nuove esigenze che la pandemia impone: penso alla UOS riabilitazione pneumologica a Cittadella, alla UOS “letti monitorati” a Schiavonia, alla UOS denominata “strutture intermedie” per un più forte monitoraggio e supporto alle residenze per anziani, all’UOS “rischio clinico” che assume una maggiore rilevanza vista la strategicità della tematica in epoca Coronavirus, penso infine alla ridenominazione delle strutture della prevenzione con UOS totalmente dedicate a malattie infettive e vaccinazioni. Insomma da questo Atto Aziendale 2020 l’Ulss 6 – conclude Scibetta - ne esce corroborata, rafforzata, sempre più modellata sulle necessità di salute attuali, andando a valorizzare i nostri professionisti, riconoscendo le eccellenze e i punti di riferimento per alcune patologie di larga diffusione. La revisione dell’Atto è dovuta alla plasticità del modello veneto, in rapida evoluzione”.

 

 

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