Del Favero: “La centralità del territorio nella tutela della salute pubblica”

Salute 2 marzo 2017, di Serena Visintin

Intervista ad Angelo Lino Del Favero Presidente di Federsanità ANCI

“Siamo di fronte ad un cambiamento strutturale importante ma occorrerà lavorare affinché i servizi sanitari regionali possano organizzarsi”. Così Angelo Lino Del Favero Presidente di Federsanità ANCI definisce il particolare momento storico che il nostro Servizio sanitario nazionale sta attraversando.  “L’aggiornamento dei Livelli di Assistenza Sanitaria (LEA) era atteso da quindici anni. Risale al 2001 il Decreto che per la prima volta nel nostro Paese introdusse l’elenco di prestazioni e di servizi sanitari cui hanno diritto i cittadini. Si tratta di un passo in avanti importantissimo perché si riconoscono come essenziali le cure più moderne, la diagnostica ad alta tecnologia, i presidi per migliorare la qualità della vita. Inoltre è stato approvato il nuovo Piano vaccini che ci consentirà di fare ulteriori passi in avanti sul piano della prevenzione”.

Questo cambiamento di rotta si accompagna anche ad una riorganizzazione sul territorio con l’accorpamento delle aziende sanitarie. Cosa cambia per i cittadini pazienti?
“In un contesto di crisi economica e di definanziamento del Ssn, è necessario porsi nuovi obiettivi anche sul fronte dell’organizzazione garantendo sempre equità, continuità ed omogeneità di accesso alle prestazioni sanitarie e servizi di qualità per tutti i cittadini. Le moderne reti assistenziali sono la risposta. Ovvero grandi centri specialistici (ospedali hub) in coordinamento con i servizi territoriali che sono quelli più prossimi al cittadino. La presa in carico del paziente passa dalla sinergia tra sociale e sanitario”.

In questo quadro quale è il ruolo dei Sindaci e degli Enti Locali come i Comuni?

“Il Sindaco è la prima autorità sanitaria sul territorio. Il loro ruolo è fondamentale per una adeguata programmazione sanitaria in accordo con le Regioni. Un’amministrazione innovativa deve partire da qui, dal diritto alla salute della popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel documento di Ottawa del 1986 indica alcuni prerequisiti senza i quali è impossibile esercitare il diritto alla salute. Essi sono: la casa, la scuola, i trasporti, la salubrità ambientale, la cultura, la sanità pubblica, l’assistenza sociale. I sindaci sono i coordinatori di tutto questo”.

Quale è la sfida che si pone Federsanità per il futuro più prossimo?
“Passare dale Best practicies ai modelli diffusi. Solo così si può rispondere al meglio ai bisogni di salute espressi dalla popolazione in ogni singolo comune del nostro splendido Paese”.

Pubblicato nel Giornale dei Comuni il 2 marzo 2017.

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